Chrome e incognito
Google finisce in tribunale. A quasi un anno dall’accusa di tracciare gli utenti di Google Chrome anche quando hanno abilitato la modalità Incognito, che dovrebbe essere privata e non registrare l’attività degli utenti che la utilizzano, un giudice in California ha respinto ogni tentativo di Google di far cadere nel vuoto la questione.Google, secondo la giudice Lucy Koh, non ha avvisato gli utenti che la raccolta dei dati sarebbe avvenuta anche durante l’uso della modalità Incognito. A nulla sono valsi i tentativi di Google di spiegare che la modalità Incognito non significa “invisibile” e che, nonostante l’utilizzo di tale modalità, i siti internet che vengono visitati dagli utenti sono comunque in grado di visualizzare l’attività degli stessi utenti.Big G è pronta a difendersi con forza da questa class action che punta ad ottenere da Google un risarcimento record di 5 miliardi di dollari. Tutto si giocherà sul modo in cui Google comunica – o ha comunicato in passato – agli utenti come funziona la modalità Incognito. Ad oggi, aprendo una finestra in incognito su Chrome, il messaggio sembra molto chiaro: