Aumentano i malware nascosti
C'è stato un tempo in cui i malware si diffondevano per lo più nascondendosi all'interno di documenti all'apparenza innocui; poi questa abitudine è cambiata, per lasciare spazio a pratiche più remunerative dal punto di vista dei cybercriminali.L'ondata di ransomware, keylogger, trojan e compagnia varia che si diffondono tramite il web e sfruttando le falle dei browser o delle piattaforme online ha dimostrato come, al giorno d'oggi, sia più efficiente utilizzare le risorse del web.Eppure, i dati raccolti da Barracuda segnano un ritorno al passato.È stata infatti scoperta un'allarmante ripresa nella diffusione di malware nascosto in documenti. Una recente analisi delle email ha rivelato che il 48% di tutti i file malevoli individuati negli ultimi 12 mesi era una qualche forma di documento. Sono stati identificati più di 300.000 documenti unici.Dall'inizio del 2019 la frequenza di questo tipo di attacchi è aumentata considerevolmente: solo nel primo trimestre il 59% di tutti i file malevoli identificati era rappresentato da documenti, contro il 41% dell'anno precedente.